- Mar, 25/03/2014 - 11:27
Internet addiction, nuove e vecchie dipendenze. Alcune riflessioni sulla formazione del personale sanitario
Caterina Adele Viganò, Psichiatra, Ricercatore Università degli Studi di Milano
Chiara Boroni, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, Assistente alla Direzione ESC Team
Paolo Giovannelli, Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore Clinico ESC Team, Docente Università degli Studi di Milano
Jamison nel 2000 descrive bene i rischi della rete, ma già nel 1995 Glodberg parlava di internet addiction disorder, una realtà psicopatologica sempre meno virtuale anche in Italia (Cantelmi et al 1999) oltre che nella regione europea dove stanno emergendo i primi allarmi per l’incidenza della dipendenza nei giovanissimi. Ma quanto è informato /formato il personale sanitario dei principali servizi che possono venire in contatto con i casi a rischio e quanto sia pronto a dare una adeguata risposta all’utenza è ancora aspetto critico ed oggetto di questo lavoro. Nella prima parte verranno riportati sinteticamente alcuni dati di una ricerca condotta nei servizi milanesi (Centri PsicoSociali, Servizi per età evolutiva e adolescenza NPIA, Servizi Tossicodipendenze) (Boroni C. 2012) per indagare il grado di conoscenza della problematica internet addiction e il tipo di risposte offerte all’utenza. L’aspetto più critico è che circa la metà degli operatori riferisce di avere scarse competenze per riconoscere, identificare ed intervenire nei casi problematici, pur avendo nella loro utenza spesso incontrato casi di sospetta o certa dipendenza da internet. Più della metà di tutti gli operatori intervistati (58%) hanno avuto fino ad oggi almeno un paziente con problemi legati alla Dipendenza da Internet: 76,7% nelle UONPIA, ad
indicare la precoce comparsa della problematica, 48,52% nei CPS, 63,33% degli operatori dei SerT. Negli ultimi anni la formazione primaria (universitaria) e la formazione continua in sanità si sono confrontate con le tematiche delle classiche dipendenze da sostanze psicotrope, anche se da sostanze nuove e con un nuovo target di utenza, poi da altre dipendenze (gambling, sex, shopping per citare i più noti) e solo in poche occasioni ci si è
mossi per trattare questa nuova realtà che va veloce tanto quanto le connessioni che usa, ed è pervasiva tanto quanto la rete stessa può permetterle.